Riqualificazione lungomare di Giglio Campese
Incarico diretto. Progetto preliminare.
Localizzazione: Giglio Campese, Isola del Giglio (GR)
Anno: 2015-2017
Progettisti: Alberto Polacco (capogruppo), Valeria Arena, Antonio Lavarello, Alessandro Parodi
Il progetto ha per oggetto la riqualificazione del sistema di spazi pubblici adiacenti al litorale sabbioso in località Giglio Campese. Gli interventi prevedono la sostituzione della pavimentazione, la collocazione di nuovi elementi di arredo urbano in sostituzione di quelli esistenti (quali sedute pubbliche, corpi illuminanti di vario tipo, pattumiere), la messa a dimore di essenze arboree e arbustive. Viene inoltre parzialmente riorganizzato il sistema degli accessi all’area.
L’area interessata dal progetto è situata nella località di Giglio Campese; si tratta di un sistema di spazi aperti, di proprietà pubblica, collocato immediatamente alle spalle del litorale sabbioso, e posto tra la spiaggia stessa e il nucleo edificato; il sistema è costituito da una parte parallela al litorale, dalla forma allungata e dal profilo irregolare – una sorta di lungomare – e, a monte, da alcuni slarghi secondari, di minore estensione.
Giglio Campese si presenta, nell’ambito di un contesto complessivo, quello dell’Isola del Giglio, caratterizzato da grande qualità e integrità, come uno dei luoghi più critici.
Da una parte la morfologia costiera costituisce un sistema di grande valore e interesse, nel quale si inserisce in modo armonico anche la torre medicea (XVI secolo, rimaneggiata nel XVIII secolo) che corona l’apice settentrionale della baia; tale sistema paesaggistico ha finito anche per assorbire la presenza dei resti delle infrastrutture legate alla vecchia miniera di pirite, che arricchiscono la stratificazione storica.
Dall’altra parte questi stessi elementi di grande valore paesaggistico, in particolare la presenza della spiaggia sabbiosa, hanno reso il Campese particolarmente attrattivo dal punto di vista dell’uso balneare del litorale. La frequentazione turistica è andata crescendo negli ultimi decenni e ha portato a profonde trasformazioni del territorio del Campese, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso: un’edificazione intensa e la stagionale installazione di un numero rilevante di elementi temporanei incongrui, come pergole, stand commerciali, attrezzature balneari. Le conseguenze negative di queste trasformazioni sono ravvisabili nel consumo di suolo, nella pressione e negli squilibri sul piano ecologico e nel degrado relativo alla percezione degli elementi naturali del paesaggio e di quelli storico-artistici, che risulta così fortemente compromessa. In particolare, e soprattutto per quanto riguarda l’intorno più prossimo all’area su cui insiste il progetto, ovvero il nucleo abitato immediatamente retrostante la spiaggia, ciò che emerge è un complessivo disordine del costruito, sia sul piano della struttura urbana sia su quello dei caratteri morfologici, che peraltro sembrano aver abbandonato pressoché qualsiasi legame con le tradizioni costruttive e stilistiche locali.
Le caratteristiche sopra descritte del nucleo edificato – invadente, cacofonico, aggressivo – hanno suggerito la definizione di interventi di ri-figurazione di una certa rilevanza, capaci di assorbire il disordine, unificare quanto più possibile l’eccessiva eterogeneità degli elementi e fornire a Giglio Campese una più solida struttura e una più definita identità.
Per quanto riguarda la sostituzione della pavimentazione esistente si è ritenuto di attribuire alla superficie orizzontale del suolo un ruolo centrale nella costruzione della nuova immagine del Campese, attraverso la combinazione tra geometria e colore. Il nuovo pavimento verrà realizzato con elementi triangolari di calcestruzzo pigmentato in quattro diversi colori – due tinte, giallo-ocra e azzurro, e due gradazioni, più chiara e più scura, per ciascuna tinta – che disegneranno a terra un layout geometrico variabile. La disposizione delle grandi piastrelle colorate disegna linee diagonali; in prossimità della spiaggia, laddove gli slarghi e i percorsi di accesso confluiscono in uno spazio allungato prossimo alla spiaggia, le linee cambiano improvvisamente giacitura, come un grafico che si impenna, e disegnano un lungo rettangolo parallelo al litorale, per poi tornare a disporsi diagonalmente. In particolare:
• i colori della pavimentazione contribuiscono a delineare quell’identità fresca, colorata, inaspettata, contemporanea, ludica, divertente, giovane, balneare a cui già si è fatto cenno, ma contemporaneamente costituiscono un’astrazione grafica degli elementi naturali che più caratterizzano il paesaggio del Campese, ovvero il colore caldo e intenso della sabbia e l’azzurro terso del mare;
• le linee diagonali formano un pattern omogeneo capace di unificare i margini frammentati dell’area, assorbendo la caotica eterogeneità degli elementi architettonici che la circondano e allo stesso tempo, essendo orientate secondo la direzione della torre medicea, richiamano l’attenzione sull’edificio più importante del Campese;
• il grande rettangolo costituisce un elemento d’ordine; si tratta una forma riconoscibile alla piccola come alla grande scala che permette di misurare il disordine e l’imperfezione del contesto e al tempo stesso prova a dargli un senso, una struttura; la disposizione, parallela alla spiaggia, sottolinea il ruolo di lungomare dello spazio aperto su cui insiste, il suo legame con le attività balneari, e suggerisce la possibilità di essere longitudinalmente.
Il progetto è completato e arricchito da altri episodi. Dove il lungomare si allarga, all’incrocio con il principale percorso di accesso al lungomare proveniente dall’interno, è prevista la realizzazione di un luogo più raccolto, ombreggiato da essenze arboree autoctone (p. es. lecci), disposte secondo una matrice quadrata che ordina e misura lo spazio. Qui vengono collocate alcune panchine realizzate in metallo e legno, la cui forma segue l’andamento della pavimentazione; altre panchine di simile fattura saranno situate in altri luoghi, così come altri alberi.
Nel punto di tangenza tra piazza e spiaggia, attualmente separati da un muretto, si addensa un elemento di maggiore consistenza volumetrica: una lunga seduta pubblica costituita da una serie di piattaforme prendisole in parte rivolte verso il mare, in parte verso l’interno; si tratta di un limite permeabile e abitabile. La struttura panca è realizzata in calcestruzzo faccia a vista, rivestita nella parte superiore con doghe di legno.
L’illuminazione degli spazi interessati dal progetto è garantita in parte da lampioni, in parte da luci incassate negli elementi di arredo urbano di nuova realizzazione, in parte da luci incassate a pavimento.