Euroflora 2022
Progetto selezionato tramite concorso a inviti. Progetto generale e direzione artistica
Localizzazione: Parchi di Nervi, Genova
Anno: 2019-2022
Superficie: 8 ha circa
Committente: Porto Antico di Genova Spa
Progetto architettonico: Matteo Lavarello, Antonio Lavarello, Marta Lavarello
Collaboratori: Anna Sala, Benedetta Vaccari, Chiara De Bonis
Immagini: Filippo Fanciotti
Fotografie: Andrea Bosio, Antonio Confalonieri
Euroflora è una mostra internazionale di piante e fiori. Sin dalla prima edizione (1966) la manifestazione è stata pensata come un palcoscenico per il florvivaismo italiano, capace di esaltare la qualità delle produzioni e al tempo stesso di rappresentare uno spettacolo per un pubblico ampio ed eterogeneo.
Euroflora 2022 si è svolta ai Parchi di Nervi, un complesso di giardini pubblici situato sul litorale genovese e costituito dalle pertinenze delle ville seicentesche Gropallo, Serra e Grimaldi, acquisite dal Comune di Genova nel corso del XX secolo; i Parchi costituiscono un insieme paesaggistico di grande interesse e sono soggetti a vincoli sia paesistici che architettonici.
La sfida che ha affrontato il progetto era quella di combinare la piacevolezza dell’esposizione en plein air con la ricchezza di contenuti in termini di essenze rare, esemplari importanti, collezioni prestigiose e novità di ibridazione. In questo senso il progetto generale, che mette a sistema e coordina gli interventi progettati in sostanziale autonomia dai singoli espositori, ha inteso porsi come elemento di mediazione tra i Parchi e lo spettacolo prodotto dall’esposizione; il tentativo è stato quello di fare un passo indietro, favorendo da dietro le quinte l’armonia tra contesto storico ed evento temporaneo, valorizzandone le rispettive identità.
L’organizzazione estetica e funzionale dei contenuti della mostra si fonda sull’interpretazione dell’assetto che i Parchi hanno consolidato nel tempo e in particolare degli assi prospettici che collegano le ville al mare, incorniciati da ampie masse arboree. L’impianto planimetrico sottolinea tale struttura paesaggistica, introducendo al contempo un principio geometrico nuovo e unitario che segnala la presenza eccezionale dell’esposizione, costituito dalla reiterazione di grandi ellissi, inscritte nei parterre erbosi più ampi e disposte a formare lunghe sequenze. La scelta dell’ellisse deriva dalla sua compatibilità con le forme sinuose preesistenti, tipicamente romantiche; il profilo degli spazi ellittici si allontana e si avvicina alle linee curve che definiscono l’impianto storico dei Parchi, in un gioco a rincorrersi tra contesto ed evento.
Tale impianto geometrico costituisce la base sulla quale si dispiegano i nuovi percorsi provvisori (realizzati in ghiaia contenuta da vassoi alveolati) che offrono una rinnovata esperienza del paesaggio dei Parchi, oltre a fluidificare i movimenti delle masse di pubblico. Il disegno delle ellissi contribuisce a definire le aree espositive rispetto a quelle in cui viene mantenuto l’assetto attuale, allo scopo sia di isolare alcuni esemplari monumentali, sia di lasciare liberi canali visivi di particolare rilevanza.
All’interno degli spazi ellittici si manifesta un elemento di grande valore simbolico e attualmente presente solo marginalmente nei Parchi: l’acqua. Essa rappresenta l’unico contenuto propriamente detto che il progetto affianca a quelli, di carattere florvivaistico, portati dagli espositori. In particolare, è prevista la realizzazione di alcune sequenze di fontane circolari digradanti secondo l’andamento topografico. La presenza dell’acqua costituirà così un accompagnamento costante della visita, visivo ma anche acustico, con lo scrosciare dei ruscelli e delle fontane che aiuterà ad attutire il vociare della folla. In una delle parti più suggestive dei Parchi, la sequenza di fontane accoglie una grande piattaforma circolare, anch’essa circondata di acqua e sopraelevata rispetto al terreno circostante, per fornire al pubblico una vista privilegiata degli allestimenti.
Allo scopo di distinguere la monumentalità del contenitore dalla provvisorietà eccezionale del contenuto, e in conseguenza delle esigenze di tutela espresse dalla Soprintendenza – in particolare il divieto di modificare il profilo del terreno – si è ritenuto di suggerire agli espositori modalità di allestimento diverse da quelle che tradizionalmente caratterizzavano Euroflora, che diano risposta al problema del contenimento degli inerti e al tempo stesso valorizzino il carattere effimero degli allestimenti.